Nel corso del VI Congresso di “Nessuno Tocchi Caino”, tenutosi presso la Casa circondariale di Opera a Milano lo scorso 18 e 19 dicembre, ho avuto modo di intervenire su quello che sarà il mio prossimo docufilm “Spes contra Spem – Liberi dentro”.
Ero titubante sulla realizzazione di questo docufilm, perché non riuscivo visivamente ad estrapolare le anime delle persone che vivono in queste mura.
Il mondo esterno vede e sente la parola “ergastolo” come un pregiudizio a prescindere.
Parlandone con gli amici di “Nessuno tocchi Caino”, Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti e Rita Bernardini. ho espresso i miei dubbi relativi alla realizzazione di questo progetto. Loro mi hanno aiutato a capire ed ho scelto di accettare la sfida.
Oggi mi sento più ricco, più forte e pieno di speranza perché mi è stata data la forza del cambiamento.
Durante mio discorso davanti ai reclusi e alla polizia penitenziaria del carcere di Opera, ho potuto esprimere la mia emozione vedendo e constatando il percorso di cambiamento che si sta attuando.
In questo carcere, c’è un un clima positivo di assistenza; la Polizia penitenziaria, attraverso il grande impegno del direttore Giacinto Siciliano, sta svolgendo un percorso di “attivazione della vita” in cui il detenuto non è chiuso, è lo sviluppo e l’attuazione di un cammino.
Questo progetto deve essere un modello, e con il docufilm la mia aspirazione sarà quella di cercare di uscire dalle quattro mura, perchè solo così sarà possibile far cambiare idea e abbattere i pregiudizi nel mondo che sta al di fuori.
Con il progetto che intendo realizzare “Spes contra Spem – Liberi dentro” cercheremo e farò di tutto, userò tutta la mia forza, perché i detenuti riabilitati possono essere un cambiamento per i giovani ragazzi, loro possono trasferire il messaggio “quello che ho fatto io, non farlo tu”.