VANITY FAIR: TAORMINAFILMFEST 2014, ARRIVANO MELANIE GRIFFITH E RAOUL BOVA

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Sessant’anni sono troppi per non fare le cose in grande. E così, Taormina, per il suo Festival «storico», chiama nel suo Teatro Greco celebrity da tutto il mondo. Dal 14 al 21 giugno, arriveranno in Sicilia Melanie Griffith, di cui sono state appena rese note le intenzioni di divorziare da Antonio Banderas, Matt Dillon, Eva Longoria, che riceverà l’Humanitarian Award per la sua fondazione benefica che aiuta i bambini disabili. E poi ancora Raoul Bova, che presenterà in anteprima il film documentario Capitano Ultimo, Valeria Solarino, Claudia Cardinale.

Quei giorni correranno nel segno delle donne. Ogni serata sarà accompagnata da un filmato che le «protegga» dalla violenza, d’accordo con il ministero delle Pari Opportunità. I film che seguiranno: da Dragon Trainer 2 in 3D di Dean DeBlois (in Italia dal 16 agosto), ai primi 20 minuti di Apes Revolution: il pianeta delle scimmie di Matt Reeves (in Italia dal 30 luglio), a La ragazza del dipinto (Belle) di Amma Asante (in Italia dal 28 agosto).

Cinema è (anche) impegno. E così, il 15 la farà da padrone il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, con il direttore di Vogue Italia e ambasciatrice contro la Fame del WFP, Franca Sozzani, che premierà la direttrice esecutiva del WFP, Ertharin Cousin, e sugli schermi Jersey Boys di Clint Eastwood.

L’omaggio più grande, a Philip Seymour Hoffman, il 17 giugno, con l’anteprima di Synecdoche, New York di Charlie Kaufman (in Italia dal 19 giugno). Le mostre da non perdere: quella dedicata ai costumi del Gattopardo, per i 50 anni dal film, a palazzo Corvaglia, e quella sulle 60 donne passate per Taormina, da Monica Vitti a Sophia Loren, realizzata da Istituto Luce Cinecittà.

Sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica, il TaorminaFilmFest – costato 900 mila euro, tra pubblico e privato – sarà benedetto anche da papa Francesco. «Ne abbiamo bisogno», dice Tiziana Rocca, general manager della rassegna.

Fonte Vanity Fair