TVZAP: MALATERRA SU RETE4 GIGI D’ALESSIO E IL DOCUFILM SULLA TERRA DEI FUOCHI

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

In seconda serata il viaggio nella Campania avvelenata dalla camorra di Ambrogio Crespi e Sergio Rubino

Il viaggio di Gigi D’Alessio nella Campania avvelenata dalla camorra racconta la vita di due milioni e mezzo di abitanti per 57 comuni, 33 nella provincia di Napoli e 24 nella provincia di Caserta, che popolano i poco meno di 1.100 chilometri quadrati della Terra dei fuochi: è Malaterra, il docufilm presentato all’ultima edizione del Taormina Film Fest, e firmato da Ambrogio Crespi e Sergio Rubino. Malaterra va in onda mercoledì 14 ottobre, in seconda serata, su Retequattro, al centro della narrazione chi non si arrende e non si rassegna allo sversamento di rifiuti industriali, tossici e nucleari tra i paesi di Aversa, Succivo, Caivano, Acerra e Giugliano – dove chi può se ne va e chi non può resta e respira, mangia veleni e s’ammala.

L’iniziativa dell’artista napoletano fa parte di un più ampio progetto benefico completato da un album registrato agli studi di Abbey Road con la London Symphony Orchestra, il cui singolo Malaterra (i proventi saranno devoluti per i prossimi sette anni a #CampaniaSicura e saranno utilizzati per iniziative legate alla riqualificazione della Terra dei Fuochi) è uscito lo scorso giugno, e un tour, il Malaterra Tour 2015, per una serie di concerti live che porteranno il cantautore nelle principali città del mondo. “È un’idea nata insieme a Rubino e Crespi durante il concerto di Capodanno a Napoli, quando parlai della Terra dei fuochi. Un tema che va tenuto vivo, alto”, ha detto D’Alessio.

“Abbiamo deciso di fare un viaggio filmato in quella parte di Campania per mostrare a tutti che non esiste solo la camorra, il crimine organizzato, ma che c’è anche una larghissima parte di popolazione che vuole combattere quell’orrore”, prosegue l’artista campano. “In Campania non abbiamo le industrie, possiamo puntare solo sull’agroalimentare, un mercato che in quell’area è stato massacrato, polverizzato, e che va recuperato con ogni forza”. “Il docufilm – spiegano Ambrogio Crespi e Sergio Rubino – permetterà di capire di che cosa si parla quando si parla di Terra dei fuochi, di camorra, di difesa del territorio. Non bisogna abbassare la guardia: è necessario vigilare, perché la Terra dei fuochi non è solo la Campania. Ci sono Terre dei fuochi in tutta Italia”.

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