SUCCESSO PER LA PRIMA NAZIONALE DI “GENERALE MORI.UN’ITALIA A TESTA ALTA” A ROMA LO SCORSO 21 DICEMBRE 2017

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Riporto di seguito l’articolo uscito nei giorni scorsi sul giornale online Agorà24 – “Generale Mori. Un’Italia a testa alta” non è solo un docufilm che narra la storia degli ultimi 50 anni del nostro Paese raccontata dallo stesso Mario Mori. E’ la trilogia del regista Ambrogio Crespi che nella scelta dei suoi tre documentari sulla giustizia ha saputo captare storie incredibili, partendo da quella di Enzo Tortora per poi approdare al Festival di Venezia con la vita degli ergastolani ostativi in “Spes Contra Spem liberi dentro” lanciando un forte e chiaro messaggio contro la mafia.

Prima di approdare allo schermo, visto l’appuntamento fissato per il prossimo 16 Marzo su Rete4, lo scorso 21 Dicembre 2017 a Roma al Capranichetta e’ stata presentata la sua ultima opera prodotta da Index Production. A moderare la prima nazionale il direttore de Il Tempo Gian Marco Chiocci che ha condotto una lunga intervista al Generale.

Una sala gremita di autorità dell’Arma dei Carabinieri, di magistrati e giudici, esponenti della politica e del Governo come Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia e cittadini che hanno voluto assistere alla proiezione del film con la presenza del Generale, del regista e del Colonnello Giuseppe De Donno,uomo di fiducia di Mori e autore insieme a Crespi della pellicola.

Tanti i momenti storici ripercorsi. Dalle Brigate Rosse alla mafia di Riina, da Falcone e Borsellino al Generale Dalla Chiesa, passando per il Ros e i servizi segreti. 70 minuti che scorrono rapidamente senza mai abbassare la suspense della storia. Luci e giochi di telecamere, immagini storiche che si sovrappongono a quelle girate dal regista. Prima e dopo che scatenano sentimenti ed emozioni.

Un Mori senza veli, che al termine del film risponde a tutte le domande che Chiocci gli pone. 

Il Generale Mori, nonostante le vicende giudiziarie che ancora lo vedono coinvolto, e nonostante le numerevoli assoluzioni, ricorda la buona magistratura. Uomini al servizio della giustizia che svolgono egregiamente il loro lavoro, partendo dal procuratore di Nola Paolo Mancuso e dal pubblico Ministero del tribunale di Roma Giancarlo Capaldo protagonisti del film, ma anche il Procuratore aggiunto del Tribunale di Milano Ilda Boccassini, definita dallo stesso Mario Mori “un’eccellenza della magistratura italiana”, il sostituto procuratore di Milano Sergio Spadaro ed altri.

D’altronde un uomo come lui che ha combattuto la vera mafia ed il terrorismo non può che essere stimato ed apprezzato dalla buona giustizia.

Ma come dice il direttore Gian Marco Chiocci, se Mori fosse stato ammazzato dalla mafia oggi sarebbe stato un eroe.

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