SIFF 2014, DA AGIM SOPI AD AMBROGIO CRESPI TUTTI I PREMI DEL FESTIVAL

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

E’ iniziata il 21 di giugno e si è conclusa ieri, l’undicesima edizione del Salento International Film Festival, la kermesse di grande fermento culturale che ha visto come protagoniste dell’evento le 67 pellicole in concorso.

L’evento si è tenuto nella cittadina salentina di Tricase, dove il Festival è attivo da ben 11 anni e quest’anno vanta ben due novità: una rassegna sul Nuovo Cinema Contemporaneo di Hong Kong e il cinema dei piccoli, una rassegna completamente dedicata ai bambini e ragazzi, con cartoons e film d’animazione.

Su tutti i film in concorso a destare particolare interesse e a suscitare un’emozione generale il documentario di Ambrogio Crespi, vincitore nell’apposita sezione documentari con “Enzo Tortora, una ferita italiana”. Un lavoro interessante sia dal punto di vista dei contenuti che dello stile, che vince “per l’altissimo valore etico, per il coraggio e la fedeltà ai fatti, con cui si rievoca una pagina nera della storia della giustizia e del diritto italiano”. La storia raccontata da Crespi carica di significato con una serie di interviste esclusive punta dritto a quello che è il messaggio chiave di tutta l’opera cinematografica: combattere la malagiustizia a favore di una giustizia giusta capace di tutelare il cittadino. “Il documentario rappresenta la fedeltà a un sistema che è fatto di enormi storture e brutture e deficit – come quelli che hanno portato all’arresto di Tortora – ma anche di grandi risorse. Lo fa attraverso la visione completa di quell’esperienza ed è quindi insieme un film di denuncia e di speranza”, ha spiegato la presidente di giuria Rosangela Bovenga, in un’intervista a Puglia24news.

Nella stessa sezione occorre menzionare anche il documentario “Lyngon Street- Si parla Italiano” di Shannon Swan e Angelo Pricolo, in cui si racconta di una delle strade della città di Melbourne, in Australia. Nella stessa settimana del Festival a Roma era in visita l’ambasciatore australiano.

Nella sezione lungometraggi ha incantato la giuria “Agnus Dei” di Agim Sopi, “per la capacità di estrapolare dalla tragica grandezza collettiva di ogni conflitto, come anche delle guerre etniche, gli strazi più intimi di impronta familiare, in un intreccio diabolico”.

La miglior colonna sonora va a “A Small September” di Toygar Isikli mentre la miglior attrice è Florentine Kraff per “Tempo Girl”, diretto da Dominik Lovìcker nelle cui motivazioni si legge: “Per la maestria nel rendere stati d’animo assai differenzi”. Il miglior attore è Jonny Cpyne, protagonista della pellicola “African Gothica” diretto da Gabriel Bologna, “per aver reso sullo schermo il marasma emotivo di chi vive lo strazio di una lucida follia generata dagli abusi subiti nel luogo che dovrebbe essere più sicuro per un bambino da parte di genitori disturbati da una sorta di vampirismo emotivo”.

Infine nella sezione cortometraggi vincono per i corti italiani “Alle corde” di Andrea Simonetti e per quelli Internazionali “White shoe” di Mauro Borrelli.Per “Alle donne piace corto”: “9” di Kimberly Warner; per “Animazione”, “La telecamera” di Jacopo Spaziali, e infine occorre menzionare per la stessa categoria “Oro verde” di Pierluigi Ferradini.

Fonte: Italia-24News

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