Sabato prossimo, 21 maggio, alle 19, presso il Polo museale di Trani, proiezione del docufilm di Ambrogio Crespi «Enzo Tortora, una ferita italiana». Sarà presente in sala il regista.
Interverranno: Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio; Adriana Poli Bortone, di Forza Italia; Valerio Federico, tesoriere dei radicali italiani; Michele Capano, avvocato e membro della direzione nazionale di radicali italiani; Amedeo Bottaro, sindaco di Trani. Condurrà Maurizio angelillo, direttore di Radionorba notizie.
In breve, la storia di Enzo Tortora. «È il 17 giugno di trentatre anni fa, ore 4.15 del mattino, quando i carabinieri entrano in una camera dell’Hotel Plaza di Roma e portano via, arrestandolo, l’uomo che ogni venerdì è nelle case degli italiani con il famoso programma televisivo Portobello. Complici le parole di due sanguinari camorristi, pentiti, quell’uomo, Enzo Tortora, viene incredibilmente accusato da alcuni magistrati di essere un camorrista e uno spacciatore.
Un errore giudiziario a cui si aggiunse l’accanimento di personaggi che non perseguirono le finalità della giustizia ma che con disumanità si scagliarono nei confronti di una persona onesta, di un galantuomo, minandone anche il fisico fino a determinarne la morte.
Eletto al Parlamento Europeo per il Partito Radicale nel 1984 si dimise l’anno seguente, rinunciando all’immunità parlamentare e affrontando le conseguenze di una ingiusta condanna. Fu assolto in appello nell’1986, si ammalò e morì due anni dopo.
La sua lotta politica ebbe il suo apice nel referendum radicale del 1987 sulla responsabilità civile dei magistrati, che gli italiani votarono favorevolmente all’80%, manifestando una volontà popolare ignorata tutt’oggi dalla politica di destra, di centro e di sinistra».