‘RIFORMA GIUSTIZIA PER RICONQUISTARE LA LEGALITÀ’. INTERVISTA A ERNESTO MAGORNO (PD) MEMBRO COMMISSIONI ANTIMAFIA E GIUSTIZIA

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Di Andrea Mancia – “In una terra come la nostra, dove si vive sulla propria pelle l’ingiustizia della criminalità organizzata e della ‘ndrangheta, parlare della buona giustizia è un segnale importante per indirizzare i cittadini verso la strada della legalità. L’educazione alla legalità parte anche dall’amore per la buona giustizia”. Avvocato, giurista, deputato del Pd, membro delle Commissioni Antimafia e Giustizia: Ernesto Magorno è stato anche sindaco di Diamante (in provincia di Cosenza), prima di approdare in Parlamento.

E proprio nella sua città ha deciso di promuovere la proiezione di “Enzo Tortora, una ferita italiana“, il docufilm di Ambrogio Crespi che il prossimo 11 agosto (alle 21.30) farà il suo esordio in terra di Calabria dopo un lunghissimo tour che ha già toccato molte città italiane ed europee.

Il conduttore tv Enzo TortoraOnorevole, cosa l’ha spinta a farsi promotore della proiezione del film?

A prima vista, può sembrare strano promuovere un film come questo in una regione dove c’è bisogno di maggiore severità da parte della giustizia. Dove la magistratura è in trincea nella lotta quotidiana dello stato contro la ‘ndrangheta. Ma si tratta di un paradosso solo apparente, perché la vicenda di Enzo Tortora è un pezzo importante della storia del nostro paese. È la storia di un uomo colpito dalla malagiustizia e riabilitato dalla buona giustizia. Ed è giusto che questa storia straordinaria venga riproposta nella nostra terra, in cui questi valori sono molto sentiti dalla gente. Il documentario, poi, è molto bello. Io ho avuto la fortuna di vederlo alla Camera, anche grazie al mio collega deputato Michele Anzaldi. E mi ha colpito molto profondamente.

Eppure si tratta di una vicenda che la coscienza collettiva del paese sembrava aver dimenticato…

Quando ero giovane, io mi sono schierato immediatamente dalla parte di Enzo Tortora. Quasi per istinto. E ripercorrere, grazie al docufilm di Crespi, tutta la “via crucis” di quest’uomo ingiustamente accusato di crimini terribili mi ha portato indietro nel tempo. Ma è necessario affrontare questi argomenti con i giovani di oggi, magari con la proiezione di quest’opera nelle scuole, per fare in modo che un dramma simile non si ripeta mai più. Non bisogna fare sconti a chi sbaglia, alle mafie o alle organizzazioni criminali, ma bisogna stare molto attenti. La giustizia vera è quella che tiene fuori gli innocenti e che tiene in carcere chi ha commesso i reati. In un paese civile questo deve essere l’obiettivo dell’intera società. E della politica in particolare.

Da esponente della Commissione Antimafia e della Commissione Giustizia il suo è, senza dubbio, un osservatorio privilegiato. Quante speranze abbiamo di arrivare in tempi brevi a una vera riforma della giustizia?

Dietro la spinta della presidente Rosy Bindi, la Commissione Antimafia sta girando tutto il Mezzogiorno e tutto il paese. Ma il fatto di essere “itinerante” non è solo un modo per marcare la presenza dello stato sul territorio. Significa anche avere rapporti diretti con pezzi importanti dello stato: la magistratura, i prefetti, i corpi di polizia, i Carabinieri. Siamo di fronte a un lavoro fondamentale. In Commissione Giustizia, poi, è in atto un dibattito molto importante: si discute, si cerca di capire, ma è sotto gli occhi di tutti l’esigenza di una riforma radicale della giustizia nel nostro paese. Io sono ottimista di natura e resto ottimista anche in questo caso.  Adesso siamo di fronte a un tentativo coraggiosissimo, da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di riformare lo Stato partendo dalla legge elettorale. Questi giorni di lavoro parlamentare sono quasi completamente assorbiti dalla questione del Senato. Ma sono convinto che presto, prestissimo, affronteremo in maniera radicale la riforma della giustizia. Una riforma di cui ha bisogno il paese per essere più moderno, efficace ed europeo. Ma che è necessaria per la stessa magistratura.

Ben vengano, dunque, le occasione per stimolare la discussione su questi temi…

Esatto. Anche per questo l’11 agosto, dopo la proiezione del film su Enzo Tortora, daremo vita ad un dibattito aperto nella nostra città. Diamante è una città molto viva. E in questi ultimi anni ha già ospitato registi e uomini di cultura. Il docufilm di Ambrogio Crespi sarà l’occasione per aprire una discussione di altissimo profilo. Oltre al regista, sarà presente il sottosegretario al ministero della Giustizia, Cosimo Ferri, l’onorevole Walter Verini, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia, oltre naturalmente a Michele Anzaldi. E poi avvocati,  sindaci, dirigenti del Partito democratico, giornalisti. Il moderatore del dibattito, che mi aspetto molto vivace, sarà Attilio Sabato, direttore di “Ten”, che è anche un collaboratore della “Gazzetta del Sud”. E l’evento attirerà certamente molte testate giornalistiche e molti cittadini. Mi creda, sarà una serata molto interessante.

Fonte: Italia-24News

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