REFERENDUM RADICALI, RITA BERNARDINI: IMPORTANTE VITTORIA. MA DOV’ERA LA SINISTRA?

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Di Helene Pacitto I Radicali di Marco Pannella hanno consegnato oggi alle 12.00, presso la Corte di Cassazione, 532 mila firme a sostegno dei sei referendum relativi alla giustizia mentre non è stato raggiunto il quorum  per i sei quesiti referendari in materia di libertà e diritti civili.

All’esame dell’ufficio preposto alla Suprema Corte andranno dunque due quesiti sulla responsabilità civile dei magistrati, l’abolizione dell’ergastolo e del fuori ruolo per i magistrati, la separazione delle carriere in magistratura e lo stop dell’abuso della custodia cautelare in carcere.

Non passano invece i referendum sull’abolizione del finanziamento ai partiti, sull’abolizione dell’8 per mille, sulla modifica delle attuali norme sull’immigrazione, sulla droga e sul divorzio breve. Le firme raccolte da Cambiamo Noi, seppure insufficienti, – ha avvertito il segretario Mario Staderini –  saranno comunque depositate in Cassazione a sostegno del ricorso al Comitato diritti umani dell’Onu.

Per avere un commento sul lavoro svolto, la redazione di Clandestinoweb ha intervistato oggi l’esponente radicale Rita Bernardini.

Onorevole Bernardini, possiamo dire che oggi i Radicali hanno incassato una vittoria a metà?

Siamo molto dispiaciuti per non aver raggiunto l’obiettivo sui referendum per la libertà civile e sui finanziamenti pubblici ai partiti. D’altra parte, quando abbiamo iniziato la nostra battaglia, Pannella e altri radicali avevano già avvertito che, nella situazione di “non democrazia” in cui si trova il nostro Paese, senza il supporto di forze politiche, difficilmente saremmo riusciti nell’impresa. Ha sbagliato chi si è fidato delle promesse fatte da partiti come Sel o i socialisti di Riccardo Nencini, che alla fine, nei fatti, hanno dato un apporto pari a zero.

Cosa avevano promesso Sel e i Socialisti?

Bè, per esempio Nencini aveva detto che quest’estate avrebbe raccolto le firme anche in spiaggia. Ma, evidentemente, in spiaggia ha trovato solo firmatari senza i documenti infilati nel costume!

Avete raggiunto il quorum per i referendum sulla giustizia.

Si, anche se abbiamo portato questi quesiti in Cassazione sul filo del limite, in quanto abbiamo superato solo di poche decine di migliaia il numero minimo delle 500.000 firme. Devo ammetterlo, in questo ci ha molto aiutato Silvio Berlusconi. I media infatti hanno iniziato a parlare dei nostri referendum solo quando c’è stato lo “scandalo” delle 12 firme di Berlusconi…

Quindi Berlusconi è stato d’aiuto per la vostra campagna?

Si, convinto da Pannella, ha compreso – seppure in ritardo rispetto alle sollecitazioni del leader radicale – l’importanza di dare la parola ai cittadini ed è per questo che li ha sottoscritti tutti, anche quelli che lui stesso ha detto di non condividere. Tuttavia, come dicevo, la sua posizione è stata tardiva: si è fatto avanti all’inizio di settembre e noi avevamo la scadenza tassativa per la consegna firme il 30 dello stesso mese.

I tempi a disposizione dunque sono stati troppo stretti?

Si, se avessimo avuto più tempo avremmo portato a casa molte più firme. Ad ogni modo, il risultato raggiunto non è poco. I quesiti che abbiamo proposto, infatti, sono e saranno importantissimi.

Ci ricorda i referendum all’analisi della Suprema Corte?

Fra i più importanti c’è quello sulla responsabilità civile dei magistrati. Una vergogna del nostro Stato che la Corte europea dei diritti dell’uomo è tornata a condannare solo pochi giorni fa. La separazione delle carriere in magistratura, per assicurare che i giudici siano davvero terzi. Lo stop dell’abuso della custodia cautelare in carcere e infine l’abolizione del fuori ruolo per i magistrati e dell’ergastolo. Quest’ultimo, va detto, è quello che ha ricevuto meno firme. Si tratta dunque di un pacchetto importante  e ci auguriamo che la Cassazione dichiari valide le firme che abbiamo presentato.

Per quanto riguarda invece gli altri quesiti, Staderini ha annunciato una “denuncia nei confronti dello Stato italiano di fronte al Comitato dei diritti umani dell’Onu per violazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici”.

Vorrei leggerlo questo ricorso. Cambiamo noi ha presentato meno della metà delle firme necessarie e denuncia, giustamente, la mancata informazione da parte dei media. Contro la scarsa informazione Pannella ha praticamente lottato tutta la vita!

Sorprende, ad esempio, che non sia stato firmato il quesito sul finanziamento pubblico ai partiti che invece era passato nei referendum dell’93.

Certo, nel 93 la lotta contro i finanziamenti pubblici è stata vinta dagli italiani e tradita dal Parlamento. Ancora oggi Pd e Pdl litigano su come spartirsi il bottino e il nostro referendum sarebbe stato d’aiuto. Ciò che più mi lascia basita, invece, è l’atteggiamento della sinistra. La sinistra non ha portato una sola firma su questioni come il divorzio breve, la giustizia. Io ho partecipato a molti incontri in cui i partiti di centrosinistra chiedevano lo stop della Fini-Giovanardi, della Bossi-Fini e poi? Al momento decisivo non hanno fatto niente. Si sono fatti pubblicità e poi sono spariti.

E Grillo? Anche lui aveva detto che li avrebbe firmati ma poi, evidentemente, ci ha ripensato.

Grillo e il MS5 sono in Parlamento da poco ma si sono adeguati subito all’andazzo.

Fonte: Clandestinoweb

 

 

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