RAVANUSA, IL SINDACO CARMELO D’ANGELO: DOPO DOCUFILM AMBROGIO CRESPI UNA STRADA PER TORTORA

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Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ha fatto sapere che intitolerà una strada a Enzo Tortora. Dopo la proiezione del docufilm “Enzo Tortora, una ferita italiana” è stato intervistato da Sicilia24News, ve la riporto di seguito.

RAVANUSA, IL SINDACO CARMELO D’ANGELO: DOPO DOCUFILM AMBROGIO CRESPI UNA STRADA PER TORTORA

Di Paola Ambrosino – Una strada intitolata a Enzo Tortora nel comune di Ravanusa. E’ questa la promessa del sindaco Carmelo D’Angelo che, intervistato da Sicilia24News dopo la proiezione del docufilm del regista Ambrogio Crespi ha chiarito l’importanza di iniziative culturali come quella del tour siciliano di “Enzo Tortora, Una Ferita italiana”.

Sindaco D’Angelo, anche il comune di Ravanusa ha ospitato una proiezione del docufilm su Enzo Tortora…

Sì, esatto. Per noi si tratta di un messaggio molto serio: sono passati molti anni dal caso Enzo Tortora e dalla sua morte, ma il problema della malagiustizia rimane in Italia e non è stato ancora affrontato da parte delle istituzioni che, invece, dovrebbero occuparsi di questa vicenda una volta per tutte e riformare il sistema giudiziario.

Enzo TortoraParlando proprio del ruolo delle istituzioni, per Enti di Prossimità quanto è importante organizzare iniziative come quella della proiezione del docufilm su Enzo Tortora?

E’ importante per ricordare e per sensibilizzare le nuove generazioni che molto spesso non conoscono quelli che sono stati i personaggi e le storie che hanno interessato la nostra nazione. Abbiamo sfruttato questa occasione, e la presenza del regista Ambrogio Crespi, per ricordare quella vicenda e anche per mandare un messaggio ai giovani. Nel nostro comune, l’impegno che abbiamo preso è quello di dedicare una strada a Enzo Tortora. Non solo per il personaggio straordinario che è stato come professionista, ma anche per ricordarlo come vittima di malagiustizia.

Il regista ha scelto di utilizzare lo strumento del documentario che lascia parlare il protagonista per dare anche un messaggio più forte e più diretto…

Sì. Certamente questi strumenti permettono di far arrivare messaggi più efficaci perché, riportano le parole dei diretti interessati nonostante siano passati moltissimi anni e fanno rivivere le situazioni per come sono state realmente ed è importante riproporle in questa maniera.

Lei pensa che questo tipo di promozione culturale possa essere utile anche a livello nazionale?

Assolutamente. Noi stessi ci proponiamo di recuperare e organizzare altre iniziative come questa che ha avuto molto successo, nella speranza di sensibilizzare sempre più i nostri concittadini. E’ un modello che funziona.

Dopo la proiezione di “Enzo Tortora, una ferita italiana”, vuole mandare un messaggio a chi volesse seguire le orme del regista Ambrogio Crespi?

La storia di Enzo Tortora, purtroppo non è storia singola. In Italia ce ne sono tante simili ed è giusto che altri assieme ad Ambrogio Crespi utilizzino lo strumento del documentario, del docufilm, per sensibilizzare quante più persone possibili e perché si arrivi davvero a un cambiamento e a una vera riforma della giustizia.

 Fonte: Sicilia24News

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