MARMO CHIEDE SCUSA ALLA FAMIGLIA TORTORA DOPO TRENT’ANNI. LE SUE PAROLE STIMOLINO UNA RIFLESSIONE IN NOME DELLA “GIUSTIZIA GIUSTA”

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Oggi è un buon giorno per la famiglia Tortora e per tutti quelli che a Tortora hanno voluto bene e per quanti hanno seguito la sua vicenda o l’hanno studiata a posteriori quando, purtroppo, si era già conclusa con il tagico epilogo che tutti conosciamo.

Diego Marmo ha chiesto scusa ai familiari. Lo ha fatto pubblicamente, dopo trent’anni, dalle colonne del “Garantista”, in una intervista pubblicata in prima pagina.

Non capita molto spesso di sentire delle scuse così nette e, nella vicenda Tortora, queste scuse che arrivano per la prima volta hanno un valore ancora più grande, proprio per l’importanza e la risonanza che questo caso ha avuto ed ha tuttora nel nostro paese.

Le scuse di Marmo non tolgono nulla a quello che è accaduto, ma aggiungono un dato che non è trascurabile. Simbolicamente queste dichiarazioni sono molto importanti e segnano un punto contro la malagiustizia, ricordandocene le conseguenze e le implicazioni.

Speriamo che le parole di Marmo stimolino un momento di seria riflessione e smuovano anche Lucio di Pietro e Felice Di Persia, i suoi ex colleghi. Li coinvolga nelle scuse. In maniera che si completi un percorso di giustizia che ridia speranza al nostro futuro e a quello dei nostri figli.

Si parla di Tortora perché in quell’inchiesta era il personaggio più famoso e più ligio del momento. Se una storia simile è successa a un uomo così, cosa può succedere agli sconosciuti o a chi non ha i soldi per permettersi un avvocato? I Radicali e Marco Pannella hanno fatto su questo caso una vera e propria campagna e, oggi come allora, vale la pena di combattere con loro e di prendere posizione.

Io lunedì sarò a Melito, a pochi chilometri da Pompei, per una proiezione di “Enzo Tortora, una ferita italiana” e invito Diego Marmo a partecipare per poter prendere parte al dibattito.

 

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