LEONARDO: “MALATERRA”, GIGI D’ALESSIO RACCONTA LA TERRA DEI FUOCHI IN UN DOCUMENTARIO

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Malaterra è il documentario di Gigi D’Alessio per raccontare la Terra dei Fuochi e gli orrori che vive la popolazione di queste zone. Un progetto che vuole tenere alta l’attenzione su un problema grave ed attuale, che non interessa solo la Campania
Gigi D’Alessio si dà ai documentari con “Malaterra” per raccontare le vicende della Terra dei Fuochi.

Presentato alla 61esima edizione del Taormina Film Fest, “Malaterra” è un documentario realizzato da Ambrogio Crespi e Sergio Rubino, che racconta grazie al contributo di Gigi D’Alessio la storia della Terra dei Fuochi, un territorio di circa 1100 chilometri quadrati con due milioni e mezzo di abitanti nella zona tra Napoli e Caserta.

Questo territorio è stato ribattezzato La Terra dei Fuochi per via dei depositi di rifiuti tossici e nucleari che la Camorra vi ha sversato e che causano ingenti problemi di salute alla popolazione, che viene colpita da tumori e malattie inclementi che seminano morte e disperazione.

Chi può va via da queste terre, lasciando genitori anziani abbandonanti al loro destino, consapevoli di respirare e di consumare prodotti della terra tossici. Proprio la Terra dei Fuochi e chi combatte ogni giorno contro questa dura realtà sono al centro di “Malaterra”, questo documentario che nasce per cercare di tenere vivo un argomento tanto importante di cui ultimamente si è parlato sempre di meno.

A parlare di “Malaterra” lo stesso Gigi D’alessio che ha abbandonato le sue vesti di cantante per prestarsi a questo progetto che gli sta molto a cuore. “E’ un’idea nata insieme a Rubi e Crespi durante un concerto di Capodanno a Napoli, quando parlai della Terra dei Fuochi. Un tema del quale non si parla più, o non se ne parla abbastanza e che invece va tenuto vivo, alto. Abbiamo deciso di fare un viaggio filmato in quella parte di Campania per mostrare a tutti che non esiste solo la camorra, il crimine organizzato, ma che c’è anche una larghissima parte di popolazione che vuole combattere quell’orrore, nonostante il dolore di tanta gente, delle madri che hanno visto i loro bambini passare dall’allattamento alla chemioterapia. Noi, in Campania non abbiamo le industrie, possiamo puntare solo sull’agroalimentare che è una nostra grande risorsa, un mercato che in quell’era è stato massacrato, polverizzato, e che va recuperato con ogni forza”.

Malaterra apre anche un progetto benefico che porterà Gigi D’Alessio ad esibirsi davanti alla Reggia di Caserta per raccogliere soldi da devolvere in beneficenza. “Mi esibirò a settembre davanti alla Reggia di Casera, grazie alla sponsorizzazione di due etichette d’acqua, perché solo l’acqua può spegnere i fuochi., e tutto il ricavato andrà in beneficenza per quelle aree e per alcune strutture sanitarie” precisa Gigi D’Alessio.

A parlare di Malaterra anche i due autori del documentario, in particolare Sergio Rubino, che ha affermato: “Il nostro obiettivo è un altro, vorremmo farlo circolare nei festival ma soprattutto ci piacerebbe che venisse mostrato nelle scuole, affinché i ragazzi, i giovani possano conoscere di che cosa si parla quando si parla di Terra dei Fuochi, di camorra, di difesa del territorio., non bisogna abbassare la guardia, è necessario vigilare affinché la parte “malata” del nostro paese, perché la Terra dei Fuochi non è solo la Campania ma ci sono Terre dei Fuochi in tutta Italia, venga totalmente isolata, e occorre proteggere la parte sana agli occhi del mondo, perché quel danno ricade sull’economia di tutto il paese”.

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