TAZEBAONEWS: LE RAGIONI DEL SUCCESSO DEL TORTORA DI AMBROGIO CRESPI

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

“Un atto per non dimenticare, la vicenda di Tortora è una brutta storia italiana che non dobbiamo dimenticare, ma dobbiamo raccontare perché trent’anni sono tanti”.

Così, non molto tempo fa, il deputato dem Michele Anzaldi spiegava ai microfoni di Matrix perché c’è bisogno di raccontare la storia del conduttore di Portobello, chiarendo, indirettamente, le ragioni del suo appoggio incondizionato al lavoro di Ambrogio Crespi che, con il docufilm “Enzo Tortora, una ferita italiana” ha saputo riportare in vita un’immagine che si andava ormai sbiadendo.

La vita di Enzo Tortora si conclude a causa del tumore che gli ha portato via la vita, ma questa è l’unica battaglia alla quale Tortora si è dovuto arrendere. L’altra, quella contro la malagiustizia, l’ha combattuta a caro prezzo, vincendo infine e diventando un simbolo per quanti come lui si trovano schiacciati nelle maglie di un sistema farraginoso.

Oggi non ci resta che ricordarlo per i momenti più alti della sua carriera e per il suo impegno politico esemplare, la sua coscienza, la sua dignità, il suo coraggio. Tutti valori che chi lo ha conosciuto in vita gli vedeva stampato in volto e che chi ha potuto apprezzare il docufilm di Ambrogio Crespi ha potuto ritrovare ad ogni fotogramma.

Fonte TazebaoNews

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