ITALIA24NEWS: MELITO, ROSTAN (PD) “IL TORTORA DI AMBROGIO CRESPI, SIA DA ESEMPIO PER LE ISTITUZIONI”

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“Chiedo scusa alla famiglia di Enzo Tortora per quello che ho fatto”. Sono le parole di Diego Marmo il pm che disse come Tortora, nell’ambito della candidatura propostagli dai radicali, era stato eletto con i voti della camorra. Sulla vicenda è intervenuta Michela Rostan, deputata del Pd, che alla redazione di Italia-24news ha dichiarato come le scuse siano sempre un evento apprezzabile, anche se tardive in questo caso.

Come commenta le scuse alla famiglia di Enzo Tortora da parte di Diego Marmo? Le scuse sono sempre un avvenimento positivo, anche se con molti anni di ritardo. Il fatto che Marmo abbia deciso anche pubblicamente di porgere le sue scuse su una vicenda così triste e dolorosa che ha portato alla distruzione di una vita umana è comunque apprezzabile. Ritengo che le scuse siano sicuramente positive e allo stesso tempo poco tempestive, e forse legate al nuovo ruolo, cioè la delega alla Legalità e alla Sicurezza. Da giovane deputata del Partito democratico quello che auspico per il nostro sistema giudiziario è che in futuro casi del genere, come il caso Tortora, non avvengano più.

Perché la decisione di proiettare il docufilm di Ambrogio Crespi a Melito? La proiezione del film di Ambrogio Crespi in un Comune che vive al confine con Scampia e Secondigliano, territori particolarmente delicati sotto il profilo della criminalità organizzata e della legalità, è la risposta più concreta e istantanea che ci possa essere. Un impegno bipartisan… Unitamente al consigliere regionale Mafalda Amente, due donne impegnate in politica a livello regionale e nazionale, abbiamo ritenuto che non bastasse un semplice comunicato, che noi stesse avevamo formalizzano nei giorni scorsi. Abbiamo messo da parte le nostre divisioni politiche per andare oltre e mettere in campo un’iniziativa forte come la proiezione di “Enzo Tortora, una ferita italiana”, che possa essere di monito per tutte le istituzioni locali.

Bastano le scuse di Marmo o ci vorrebbero anche quelle da parte di Felice Di Persia e Lucio Di Pietro? Gli atti di scusa sono sempre atti molto personali, non devono mai essere obbligati. Farebbero piacere scuse collettive nell’ambito di una vicenda così travagliata. Già queste scuse sono alquanto tardive poi se dovessero essere semplicemente collegate all’accanimento di un episodio politico non avrebbero alcun senso.

Fonte Italia-24News

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