ITAIA 24 NEWS: ANZALDI (PD), IL DOCUFILM DI CRESPI E’ CONTRIBUTO A NON DIMENTICARE

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Il docufilm di Ambrogio Crespi, “Enzo Tortora, una ferita italiana”, ha trionfato al Salento International Film Festival, vincendo nella sezione documentari.

Domani un’altra tappa importante e carica di significato per il docufilm che narra la storia di malagiustizia che ha investito il noto presentatore di Portobello: verrà proiettato a Melito, comune limitrofo alla cittadina di Pompei, dove da poco è stato eletto alla nomina di assessore alla legalità e alla Sicurezza, Diego Marmo, il pm che negli anni ’80 avanzò la richiesta di condanna per Enzo Tortora.

La redazione di Italia-24news ha intervistato il deputato del Pd Michele Anzaldi, tra i primissimi sostenitori del documentario di Ambrogio Crespi e tra coloro metti che ha accolto con entusiasmo l’idea della proiezione a Melito proposta da Michela Rostan (Pd) e Mafalda Amente (FI).

Lei è stato tra i sostenitori della prima ora del docufilm di Ambrogio Crespi che ieri è stato premiato al SIFF per il suo altissimo valore etico. Come accoglie questo risultato?

Piena soddisfazione. E’ stato un lavoro coraggioso, perché quello che in qualunque altro paese poteva essere un lavoro tranquillo e normale, fosse pure di insuccesso, in Italia è diventata una vera e propria battaglia. Sono venuto a conoscenza del docufilm di Crespi leggendo da alcuni giornali, sia a grande tiratura che a carattere romano. Era stato scartato dal Festival del Cinema di Roma e alcuni giornalisti si interrogavano sul perché questo fosse accaduto dal momento che il documentario era buono. Allora mi sono incuriosito e ho iniziato a informarmi cercando di far ragionare i colleghi che ne parlavano male senza neanche averlo visto.

Questo docufilm è entrato nel cuore di quanti lo hanno visto in giro per l’Italia e per l’Europa. Cosa ha di speciale secondo lei?

Si tratta di un vero e proprio documento storico, una sorta di ricerca. L’abilità di Crespi consiste in un montaggio nuovo, con interviste esclusive, lasciando quei passi centrali che per coloro che hanno la mia età sono rimasti scalfiti nella memoria.

Dalla proiezione da lei promossa alla Camera è passato diverso tempo. La prossima tappa sarà a Melito domani, a due passi da Pompei. Una risposta alla nomina ad assessore di Diego Marmo…

La nomina ad assessore è un fatto interno che riguarda il sindaco di Pompei e i cittadini. La proiezione è un contributo a informare la popolazione che magari avrà a che fare con quell’assessore e con quel sindaco. Come diceva lo stesso Tortora, un contributo a “non dimenticare”. Il suo sacrificio deve servire a qualcosa. Quella di domani mi sembra una tappa fondamentale per la stessa vita di Enzo, che decide con un coraggio inedito di rinunciare all’immunità parlamentare e andare in carcere, proprio perché questo sacrificio possa servire a dare voce ai tanti che non hanno voce.

Le ultime due settimane hanno segnato pagine importantissime nella storia di Tortora dalle scuse di Marmo a questo riconoscimento. Cosa ha di speciale la figura di Enzo Tortora, e cosa ci insegna la sua vicenda?

La figura di Enzo Tortora ha di speciale l’essere riuscito a trasformare questa sua disgrazia in un compito civile nei confronti di tutto il popolo italiano. Cercare di far capire tramite la sua attività di giornalista e comunicatore, come quello che è accaduto a lui succede a molti altri, solo che lui grazie alla sua notorietà è riuscito a farne parlare.

Assisteremo secondo lei a nuove svolte in questa vicenda?

Mi auguro che ci siano dei risvolti. Il docufilm deve essere diffuso perché tutti possano conoscere la storia di Enzo Tortora, anche le generazioni di giovani. Tortora è stato un giornalista della Rai e un volto storico della televisione italiana. Io stesso feci un appello affinché la Rai potesse prendere in considerazione il documentario su Tortora, un monito anche per i giovani.

Fonte Italia-24News

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