IL TEMPO: ENZO TORTORA “RIENTRA” NEL PARLAMENTO EUROPEO DOPO 30 ANNI

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Dopo la proiezione al Parlamento Europeo di “Enzo Tortora, una ferita italiana”, questa mattina il quotidiano nazionale “Il Tempo”ha dedicato un articolo all’evento di ieri. Enzo Tortora, dopo 30 anni è rientrato al Parlamento Europeo. Ecco di seguito il pezzo uscito uscito oggi.

Enzo Tortora «rientra» nel Parlamento europeo dopo 30 anni

È passato più di un quarto di secolo da quando Enzo Tortora mise per l’ultima volta piede al Parlamento europeo. Tutti ricordano le sue clamorose dimissioni e il ritorno da detenuto in Italia dopo…

È passato più di un quarto di secolo da quando Enzo Tortora mise per l’ultima volta piede al Parlamento europeo. Tutti ricordano le sue clamorose dimissioni e il ritorno da detenuto in Italia dopo una indimenticabile conferenza stampa del 1985. Ieri Enzo Tortora è tornato a Bruxelles grazie al docufilm di Ambrogio Crespi, prodotto dal Gruppo Datamedia, «Enzo Tortora, una ferita italiana». E grazie all’appoggio del deputato europeo Marco Scurria, del Ppe-Fratelli d’Italia, che ha sponsorizzato politicamente l’iniziativa.

A proposito di valori simbolici, la proiezione che si è tenuta ieri alle 18.30 è stata organizzata nell’aula dedicata a Altiero Spinelli, uno dei padri dell’Europa unita. Da quando il docufilm di Ambrogio Crespi venne inspiegabilmente rifiutato dal festival del cinema di Roma per ancora oscuri motivi politici e per volere del suo direttore pro tempore Marco Muller, di strada ne ha fatta veramente tanta.

Il Comune di Milano ha organizzato una proiezione, dopo che anche quello di Roma lo aveva fatto. Prima ancora c’era stata quella senza precedenti tenuta in un aula della Camera dei deputati dopo la richiesta del deputato del Pd Michele Anzaldi cui si sono aggiunti decine di firmatari.

Poi Agrigento, davanti agli studenti dei licei, Napoli, presso la Provincia, e pochi giorni orsono la visione per studenti e professori della Bocconi di Milano. E adesso, il 20 marzo, il prossimo appuntamento sarà la partecipazione in concorso nel Riff festival, la tradizionale rassegna del cinema indipendente italiano e internazionale , nella sezione documentaristica italiana.

Tornando a Bruxelles, nel dibattito che ha preceduto la proiezione sono intervenuti oltre al regista Ambrogio Crespi e al deputato Marco Scurria anche Federiga Bindi direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles. Crespi ha ribadito che per lui «riportare Enzo Tortora al Parlamento Europeo è stata una soddisfazione ed un piacere immenso». «Il docufilm che ho realizzato – ha spiegato il regista – ha il suo focus sulla malagiustizia, o meglio sul caso di malagiustizia che per tutti questi anni ha rappresentato, e ancora rappresenta, il simbolo di un’ingiustizia vissuta sempre con grande dignità e con la volontà di combattere affinché quello che è successo a lui non accadesse ad altri. Enzo Tortora è stato, e continua a essere, un esempio da seguire».

Scurria dal canto suo ha dichiarato quali erano gli scopi che lo avevano portato a organizzare questa iniziativa: «Ho deciso di riportare Enzo Tortora al Parlamento europeo perché è necessario riaprire un dibattito relativo alla giustizia italiana accendendo i riflettori su un caso clamoroso accaduto negli anni ’80. Resta un’immagine indelebile nella nostra mente quella relativa alla gogna mediatica ai danni di un uomo che è stato intrappolato tra le maglie di un sistema in cui bastava la parola di un pentito mafioso per distruggere l’onorabilità di un cittadino».

Coincidenza delle coincidenze, mentre ieri il docufilm su Tortora di Crespi riportava in Europa la vergogna della giustizia italiana, a due mesi e mezzo dell’ultimatum della Corte europea dei diritti dell’uomo che ci ha chiesto di ripristinare i diritti umani dei nostri detenuti entro il 28 maggio prossimo, la Camera finalmente si «degnava», dopo quattro mesi dal messaggio alle Camere del capo dello Stato Giorgio Napolitano su giustizia e carceri, a discuterne finalmente il contenuto. Con la sorpresa che l’ex responsabile giustizia del Pd, Danilo Leva, durante il proprio intervento ha finalmente aperto ai provvedimenti di clemenza auspicati dallo stesso Napolitano e per i quali da due anni i radicali di Marco Pannella e Rita Bernardini hanno intrapreso innumerevoli scioperi della fame e della sete.

Insomma nel nome di Tortora, e grazie a questo docufilm, potrebbe persino compiersi un vero e proprio «miracolo laico»: il ripristino dello stato di diritto in Italia.

Dimitri Buffa

Fonte: Il Tempo

il tempo articolo su Enzo Tortora

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