IL TEMPO: “E IL PREMIO PER CRESPI E’ LA REGIA DEL FILM SULLA FIGURA EROICA DI ALBERTO DALLA CHIESA”

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

E’ stata una giornata molto emozionante quella trascorsa ieri a Catanzaro in occasione della consegna del Premio Carlo Alberto Dalla Chiesa, organizzato dall’associazione InNovaTerra, per dire “no” alla mafia e promuovere la legalità.

Durante l’evento – al quale ho partecipato in qualità di membro del comitato scientifico – ho affiancato Simona Dalla Chiesa, la quale ha accolto il mio invito a collaborare alla realizzazione di un docufilm sulla figura di suo padre, un esempio straordinario che tutti dovrebbero ricordare.
Oggi il quotidiano Il Tempo ha pubblicato un articolo sul premio. Lo riporto di seguito:

 

ambrogio crespiE il premio per Crespi è la regia del film sulla figura eroica di Alberto Dalla Chiesa

Dai libri buttati fuori dalle finestre della scuola di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, ai libri (ma anche le imprese, gli studi e le opere teatrali) premiati dall’associazione «InNova Terra», a Catanzaro, per il loro impatto antimafia. Il passaggio, simbolicamente importante, è stato incarnato ieri dalla testimonianza della preside Domenica Cacciatore – che nella scuola di San Luca ha utilizzato «il bello, l’arte e la cultura per tenere lontano i ragazzi dalla ’ndrangheta, della corruzione e del degrado» – durante la cerimonia di premiazione del «Premio Carlo Alberto Dalla Chiesa».
Il racconto della “preside coraggio” ha emozionato la platea intervenuta nella Sala del Tricolore della prefettura di Catanzaro per assistere alla consegna dei premi intitolati alla figura eroica del generale dei Carabinieri (e prefetto di Palermo) ucciso dalla mafia nel nell’82.
Simona Dalla Chiesa – presidente della giuria del Premio – ha accolto ieri l’invito del regista Ambrogio Crespi di cominciare a collaborare per la realizzazione di un docufilm dedicato alla memoria del padre: «È un’occasione importante – ha detto la figlia del generale – per far emergere la personalità di un uomo conosciuto soprattutto per il suo lavoro nelle istituzioni, ma che proprio grazie alla sua positività ed umanità è riuscito a ricoprire nel migliore dei modi il ruolo di servitore dello Stato. La sua è una storia che merita di essere diffusa nelle scuole e alle nuove generazioni».
La notizia della imminente realizzazione del docufilm di Ambrogio Crespi (già regista di «Enzo Tortora, una ferita italiana» e «Capitano Ultimo, le ali del falco»), che dovrebbe essere presentato in occasione della prossima edizione del Premio, è arrivata al termine della cerimonia in cui sono stati annunciati i vincitori.
Nell’area «Studi e ricerche» ha vinto l’associazione «SOS Impresa» per il suo rapporto «Le mani della criminalità sulle imprese»; nella sezione «Arti e Cultura» premiati Tiziana Di Masi e Andrea Guolo, per lo spettacolo «Mafia in pentola»; ex aequo per «Imprese», i lavoratori della Caffé Guglielmo, che si sono opposti alle minacce della ’ndrangheta contro la loro azienda; e la Cooperativa GOEL, per lo sviluppo della linea di alta moda Cangiari (“cambiare” in calabrese) nella Locride. Premio speciale della giuria, infine, alla “donna antimafia” Marika Demaria per il suo lavoro sul tragico caso di Lea Garofalo. Ma, scelte della giuria a parte, in una terra martoriata dalla criminalità organizzata, che lotta per cambiare, per una volta a vincere davvero è stata la legalità.
Dorina Mori

 

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