IL 16 MARZO 2018 SU RETE4 “QUARTO GRADO” PRESENTA IL DOCUFILM “GENERALE MORI. UN’ITALIA A TESTA ALTA” IN ONDA IN SECONDA SERATA

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Fonte AdnKronos – Un docu-film racconta Mario Mori, generale antimafia e antiterrorismo, in un serrato e appassionante viaggio lungo gli ultimi decenni della storia italiana. Giovedì 16 marzo, in occasione del 40mo anniversario della strage di via Fani, “Generale Mori. Un’Italia a testa alta”, prodotto da Index production, sarà al centro di un approfondimento di ‘Quarto Grado’, in onda su Rete 4, per un’anteprima nazionale della pellicola. Il film “è qualcosa di più di un documentario tradizionale. Attraverso le vicende storiche di diversi decenni di storia italiana si afferma il valore della legalità, l’importanza del coraggio di un uomo che ha combattuto il terrorismo e la mafia”, dice all’AdnKronos il regista Ambrogio Crespi.

L’esempio di Mori, che in quegli anni, da capo della sezione anticrimine del Reparto operativo carabinieri di Roma, smantellò diverse cellule terroristiche arrestando anche diversi brigatisti, “può essere di ispirazione per i giovani affinché non si lascino sedurre dalla fascinazione del male e della violenza, perchè non finiscano per elevare a simboli positivi i finti codici d’onore delle organizzazioni criminali. La mafia e il terrorismo -rileva Crespi- si combattono con gli arresti, come ha fatto Mori, ma anche a livello culturale, promuovendo tra le giovani generazioni messaggi di questo tipo”.

A 40 anni esatti dal sequestro di Aldo Moro, su Rete 4 Gianluigi Nuzzi introduce il Generale Mori, aprendo le porte al ritratto tracciato su di lui nel docufilm, pensato e scritto da Ambrogio Crespi e dal Colonnello Giuseppe De Donno, stretto collaboratore dello stesso Mori e del giudice Giovanni Falcone. Settanta minuti intensi in cui si snodano gli ultimi 50 anni della storia d’Italia, visti con gli occhi di un ragazzo di 18 anni.

Nel film trovano spazio tante interviste e testimonianze, che catturano l’attenzione fino all’ultimo minuto della pellicola. Dialoghi travolgenti, diretti, intensi: Mario Mori raccontato dai suoi collaboratori, dal Procuratore di Nola Paolo Mancuso, dal Procuratore Aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, ma anche da chi era ‘dall’altra parte’ come gli ex terroristi Valerio Morucci e Piero Bonano.

Il film ripercorre alcuni passaggi storici, da Aldo Moro al Generale Dalla Chiesa, da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Totò Riina e Bernardo Provenzano: tra queste pieghe e ferite del Paese il Generale Mori, che nel corso della carriera guidò il Ros e il Sisde, ripercorre tutti quegli anni, con la sua straordinaria storia ed alcuni approfondimenti inediti.

Con questa pellicola Ambrogio Crespi conferma uno stile del racconto documentaristico che lo posiziona tra le figure registiche di spicco in Italia e all’estero. Nel tessuto del racconto alberga il suo sentire, il suo vissuto, il suo stesso spirito critico. Con “Generale Mori. Un’Italia a testa alta” il regista chiude la sua trilogia dedicata ai temi della giustizia.

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