ITALIA24NEWS: GIUSTIZIA, MICHELA ROSTAN, “CON NUOVA LEGGE CONCETTO DI RESPONSABILITÀ PIÙ TANGIBILE”

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La riforma sulla quale si discute da anni, quella sulla responsabilità civile dei magistrati, è passata all’esame della Camera diventando legge. Il premier Renzi ha esultato tramite Twitter: “Anni di rinvii e polemiche, ma oggi la responsabilità civile dei magistrati è legge!” Si tratta infatti di una vittoria per tutti quei cittadini che sono stati vittime di una malagiustizia, e che ora vedono per la prima volta anche pagare un sistema che sbaglia per i propri errori, come accade per il resto delle altre corporazioni. Un caso emblematico resta quello di Enzo Tortora, vittima di un terribile errore giudiziario, di cui si ha testimonianza nel docufilm realizzato da Ambrogio Crespi, “Enzo Tortora, una ferita italiana”, un film che oltre a far luce sui fatti storici dell’epoca lascia un segno indelebile nella memoria collettiva. Grazie alla nuova legge la giustizia sarà meno ingiusta e i cittadini maggiormente tutelati. Per capire meglio di cosa si tratti abbiamo intervistato l’onorevole Michela Rostan, esponete del Partito democratico.

Dopo anni di rinvii e il tradimento del referendum radicale, finalmente si approva la responsabilità civile dei magistrati. Che significato ha, cosa cambierà nella vita e nella percezione dei cittadini?Quella della responsabilizzazione in sede civile del “Magistrato” è una questione complessa e di per se dirimente. Entrano in gioco, anzi, direi in conflitto, due principi costituzionali primari: da un lato, il principio di responsabilità che deve essere applicato a tutti i dipendenti dello Stato, dall’altro, l’inderogabile esigenza di garantite l’autonomia, l’indipendenza e l’imparzialità della Magistratura. La soluzione originariamente adottata con la Legge Vassalli non ha mai, in realtà, sortito effetti consistenti per le vite dei cittadini ed in riparazione delle possibili conseguenze dannose degli errori della magistratura. Con questa legge, invece, abbiamo puntato a conferire maggiore tangibilità all’idea stessa di responsabilità, c e conseguenze materiali di eventuali condotte distorte o comunque errate del magistrato.

In quali punti si migliora la legge Vassalli? Le novità non sono poche. Ferma restando la c.d. responsabilità indiretta, ovvero il cittadino dovrà comunque rivolgersi allo Stato e non al singolo magistrato, abbiamo eliminato il filtro di ammissibilità dei ricorsi ed ampliato le cause di responsabilità, comprendendo anche l’ipotesi di travisamento del fatto e delle prove. Abbiamo, altresì, eliminato la clausola di salvaguardia che escludeva la responsabilità del magistrato e limato le fattispecie della c.d. colpa grave.

Il M5S ha parlato di “intimidazione ai magistrati”. Come risponde a questo attacco? Con le stesse parole del Ministro Orlando: rifiutando l’idea che una Legge votata in Parlamento possa essere considerata un’intimidazione. Se e come migliorarla, poi, questa norma, ce lo dirà l’applicazione concreta. E’ stato fatto un lavoro non semplice, non è facile contemperare tra loro valori costituzionali collidenti. Noi l’abbiamo fatto, il M5S, tanto per cambiare, non è pervenuto, continuando con questa linea politica del “non far niente” per “non cambiare nulla”.

Anm invece parla di norma contro i magistrati. C’è secondo lei qualcosa che andrebbe modificato? Comprendo l’agitazione della Anm. Di fronte al cambiamento, mi aspetto che determinati corpi dello Stato possano comunque opporre resistenza, puntando a conservare lo status quo. Questo non è valso solo per la magistratura, ma anche per altre tipologie di articolazioni pubbliche. Noi, però, abbiamo la necessità di favorire il mutamento di quelle regole che opprimono il rilancio del Paese ed al tempo stesso non consentono una piena tutela dei cittadini.

Quale l’importanza del docufilm “Enzo Tortora, una ferita italiana” di Ambrogio Crespi sulla questione? Quella di Enzo Tortora, sapientemente raccontata dall’amico Crespi, è la storia struggente ed al tempo stesso esemplare di un italiano la cui vita è stata spezzata e, per certi versi, consumata, proprio a causa di un errore giudiziario, per il quale nessuno ha mai pagato veramente. Chi avrebbe potuto mai restituire a Tortora il tempo, l’onore,la rispettabilità perduta? Nessuno. Noi dobbiamo scongiurare che si ripetano nuovamente casi come quello. La legge votata ieri si pone questo obiettivo: se sarà da perfezionare, sono sicura che Governo e Parlamento non esiteranno a farlo.

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