ENZO TORTORA TORNA AL PARLAMENTO EUROPEO GRAZIE ALLA PROIEZIONE DEL DOCUFILM DI AMBROGIO CRESPI – VIDEO

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Il 4 marzo scorso, “Enzo Tortora, una ferita italiana” è stato proiettato al Parlamento Europeo. In un articolo pubblicato su Italia-24News, viene lanciato il video che riassume l’evento del 4 marzo scorso a Bruxelles. Lo riporto di seguito.

Di Monica Gasbarri – Bruxelles, 4 marzo 2014. Enzo Tortora ritorna al Parlamento Europeo, da cui si era dimesso per affrontare a testa alta la giustizia italiana, malgrado l’evidente persecuzione di cui era stato vittima, con la proiezione del docufilm “Enzo tortora, una ferita italiana” del regista Ambrogio Crespi.

Nelle immagini e nelle parole del film emerge con prepotenza la vicenda di un uomo che, nel momento più nero della sua storia personale, ha trovato la dignità e il coraggio di dimettersi senza trincerarsi dietro alle protezioni della nomina parlamentare, scegliendo così di dare fiducia alla buona giustizia italiana, certo che da lì sarebbe arrivata la sua assoluzione. Con i suoi gesti e con le sue parole, Tortora, sceglie di lottare per se stesso e per chi non ha voce, contro la malagiustizia, un male che affligge il nostro paese ancora oggi, a 25 anni dalla sua morte.

enzo tortora una ferita italiana“Dimettersi e affrontare la malagiustizia e stare a fianco alla buona giustizia”: così Ambrogio Crespi, sintetizza uno dei momenti decisivi del percorso giudiziario di Tortora, chiarendo uno dei passaggi fondamentali del docufilm, quello dell’annuncio delle dimissioni da europarlamentare.

A presentare il documentario, assieme al regista, a riportare Tortora nelle aule che lo videro protagonista di un percorso politico importantissimo, c’è anche Marco Scurria, membro del Parlamento europeo Ppe per Fratelli d’Italia. “Anche da qui, al Parlamento europeo, nella sede della democrazia europea, dove l’Unione Europea si mette in gioco, possono partire consigli, suggerimenti per poter mettere a posto questo importante ambito della nostra società” – spiega Scurria – “Laddove giustizia dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto, al di sopra di ogni sbaglio e totale disposizione e tutela dei nostri cittadini”. Scurria introduce la proiezione sottolineando come, avendo a disposizione una espressione artistica come quella del docufilm, non si poteva perdere l’occasione di ricordare la storia di Enzo Tortora.

È da questo stesso assunto che parte Federiga Bindi, Direttrice dell’Istituto italiano di Cultura di Bruxelles. Anche lei, insieme a Crespi e Scurria, introduce la vicenda affrontando la questione da un ulteriore punto di vista, aggiungendo un ulteriore fattore di riflessione: il modo in cui la stampa tratta le vicende giudiziarie. Il giornalismo, nel caso Tortora, è stato colpevole almeno quanto la magistratura.

Fonte: Italia-24News

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