DATA24NEWS: WALLY VILLA, “CON IL DOCUFILM SU TORTORA DI AMBROGIO CRESPI HO VISSUTO LE EMOZIONI DI QUEI TEMPI. COMMOVENTE”

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

“Enzo Tortora, una ferita italiana” continua a far commuovere l’Italia. Il docufilm di Ambrogio Crespi, che racconta il caso dei casi della malagiustizia attraverso immagini di repertorio e interviste esclusivi ai protagonisti della vicenda, sarà proiettato oggi a Castellanza, a poche decine di chilometri dagli studi di Antenna 3 che contribuirono a rendere celebre il volto di Portobello.
L’evento è stato promosso dall’Associazione Amici di Renzo Villa, guidata da Wally Villa, con la collaborazione dell’associazione culturale Il Prisma ed è previsto per oggi, 29 maggio, alle 20.30 nell’Aula Magna Camillo Bussolati dell’Università Liuc di piazza Soldini.

Villa, dalle pagine di La Prealpina, racconta oggi il motivo che l’ha spinta a impegnarsi tanto per portare il docufilm di Ambrogio Crespi a Castellanza. “La storia di Enzo Tortora si intreccia con quella di Antenna 3 e quella di Renzo Villa per questo quando ho visto per la prima volta il docufilm ho pensato che ne dovessimo parlare”.

“Rivisto una seconda volta a Monza – ha spiegato – e incontrando l’avvocato Della Valle ne ho avuto la certezza e con gli amici ho chiesto di organizzare un incontro parlando di malagiustizia”.

Questa sera, infatti, oltre al regista, saranno presenti anche l’avvocato Raffaele Della Valle, difensore di Tortora nonché parte integrante del docufilm; Walter Picco Bellazzi, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio; Cino Tortorella, uno dei testi chiave che permisero di smontare le pesanti accuse.

Per Wally Villa, “Enzo Tortora, una ferita italiana” è molto più di un film. Guardandolo, ha confessato, “ho rivissuto le emozioni di quei tempi: ammetto di essermi commossa. A differenza delle fiction dove ci sono ricostruzioni un po’ di invenzione, questo è un docufilm con interviste. Andando indietro nel tempo quegli anni sono stati molto difficili”.

Un bellissimo, l’ennesimo riconoscimento per il lavoro di Crespi e del Gruppo Datamedia, che ha prodotto il docufilm, dopo il tour che ha portato Tortora in tutta Italia con tappe anche in Inghilterra, Francia e Belgio.

Fonte Data24News

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