DATA24NEWS: “CAPITANO ULTIMO, LE ALI DEL FALCO” UN DOCUFILM PER SOSTENERE LA CASA FAMIGLIA DEL COLONNELLO SERGIO DE CAPRIO

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Dopo essere stato presentato ufficialmente la scorsa estate alla 60a edizione del Taormina Film Fest, per il docufilm “Capitano Ultimo, le ali del falco” – diretto da Ambrogio Crespi e prodotto da Gruppo Datamedia – è finalmente arrivato il momento della distribuzione home video su tutto il territorio nazionale.

A battezzare il lancio dell’operazione sarà, il mese prossimo in uno dei punti vendita “La Feltrinelli” della capitale, Raoul Bova, che dopo aver prestato il suo volto al capitano dei carabinieri Sergio De Caprio nella fiction televisiva “Ultimo”, ha partecipato in prima persona alle riprese del docufilm che racconta l’ultima, emozionante, avventura dell’uomo che arrestò Totò Riina nel 1993. Insieme a lui, saranno presenti lo stesso Ambrogio Crespi e Padre Rovo, responsabile dell’associazione “Volontari del Capitano Ultimo”.

Sono proprio i volontari dell’onlus creata nella tenuta Mistica di Tor Bella Monaca da De Caprio e Bova, infatti, i veri protagonisti del docufilm di Crespi.

I proventi ricavati dalla distribuzione home video affidata alla Mustang Entertainment saranno devoluti alla casa famiglia “Associazione Volontari Capitano Ultimo Onlus”. Tutto il progetto, d’altronde, è nato e si è sviluppato senza alcuna finalità di lucro, con la partecipazione assolutamente gratuita di tutti i soggetti coinvolti (a partire da Raoul Bova) e grazie all’investimento di risorse del Gruppo Datamedia.

Ogni giorno, nella casa famiglia romana, trovano accoglienza orfani, minori carcerati, stranieri, profughi di guerra, poveri e disadattati, che partecipano alle attività promosse dall’associazione (cucina solidale, forno per pizza e pane) e imparano il significato di una vita responsabile grazie anche agli splendidi rapaci della falconeria, fiore all’occhiello di una comunità mossa dalla forza della fede e dall’incrollabile desiderio di aiutare chi ha bisogno di restituire un senso alla propria esistenza.

Il docufilm di Crespi svela il miracolo di questa oasi di speranza nascosta in uno dei quartieri più degradati di Roma, alternando le scene di vita quotidiana dei volontari con il racconto di Raoul Bova e con un’intervista “on the road” allo stesso De Caprio, ripreso sempre di spalle per motivi di sicurezza. “Ho deciso di chiamarmi Ultimo – spiega in una delle scene più emozionanti del docufilm questo eroe moderno che ha scelto di dedicare tutta la propria vita nella difesa dei più deboli – quando tutti ho capito volevano essere primi e volevano vincere per fare carriera. Ma a me di queste cose non me ne frega niente, come a molti carabinieri. Il nostro onore e la nostra gloria maggiore è lavorare per la gente povera. E nel momento in cui lo facciamo solo per aver in cambio qualcosa siamo dei traditori”.

 

Fonte Data24news