CON WHATSAPP DENTRO FACEBOOK, TWITTER RISCHIA DI FARE LA FINE DI MYSPACE

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Partiamo da un dato di fatto. Facebook ha acquistato Whatsapp. Per una cifra esorbitante. Con questa operazione sembra aver portato al culmine la sua parabola espansiva: lungo la sua strada ha letteralmente travolto altri social network di cui le giovani generazioni quasi non conservano memoria, ma che un tempo avevano grande rilievo e diffusione. MySpace per dirne uno. Fino al 2008 era conosciutissimo e apprezzato: dedicato soprattutto agli artisti, aveva poi spopolato coinvolgendo ampissime fasce di giovani. Oggi è praticamente preistoria: Facebook se l’è mangiato, è un cadavere.

Il social di Zuckerberg nel tempo si è conquistato un pubblico enorme, è diventato un must, una moda, uno status symbol. Ma com’è riuscito a raggiungere questo obiettivo? Ha investito, si è fregiato di sponsor illustri come il presidente Barack Obama, ha sbaragliato la concorrenza passo dopo passo, toccando il miliardo di iscritti (26 milioni solo in Italia, a fronte di 6 milioni di iscritti a Twitter).

Facebook e Myspace

E se non riesce a superarti, Zuckerberg non si arrende e… ti compra. E’ successo a tutti i social che stavano conquistando il favore degli utenti, l’ultimo in ordine di tempo, e il più famoso, Instagram ovviamente. Ma la lista è lunga.

Anche il suo principale competitor in termini di numeri, Twitter, rischia di essere archiviato in fretta: il social network dell’uccellino viene usato soprattutto da un popolo di nicchia e dagli opinion maker, è popolato di avatar o, peggio, di fake. C’è tutto un mondo virtuale e fittizio che si cela dietro a Twitter e del quale nessuno si preoccupa: mentre Facebook ha investito sul personale impegnato in assistenza internazionale, su Twitter nessuno ti aiuta in caso di furto di identità.

Quello in cui Facebook è riuscito, a dispetto del rivale, è l’intento di far sentire all’utente che il suo nome esiste, che non è abbandonato. Questo può essere il rischio di chi vive e anima i social network. Si creano dei mondi virtuali che si sviluppano e nascono in questi canali e che hanno vita propria, si espandono, fanno fatica ad essere gestiti. E’ il caso in particolare del mondo della trasgressione.

Tornando al colpo grosso dell’acquisto di Whatsapp, il social ha in questo modo messo un piede nell’unico ambito in cui ancora era carente: il mobile. Non ci sarà più nessun limite: sempre più interattivo, Facebook diventerà una vera e propria macchina da guerra dei social. Non potrà esserci concorrenza, l’esperienza di alcuni imitatori (come VK in Russia) non è altrettanto soddisfacente.

Con l’entrata in vigore di questa mega joint venture si confermerà il numero uno, e non sarà più possibile raggiungerlo. Oggi sul social network di Zuckerberg si possono lanciare prodotti, promuovere aziende, sponsorizzare contenuti, far conoscere le proprie idee in maniera più agevole di quanto non ti permettano altre piattaforme. È per questo che se Twitter non si aggiorna è destinato a fare la fine di MySpace (andando incontro al declino), oppure diventerà una agenzia di stampa web. Niente di male ovviamente, peccato che anche in questo ambito la concorrenza sia fortissima: vi dice niente il servizio news di Google?

Insomma, nel mondo dei social network o studi e ti innovi o muori. Facebook sembra averlo capito e per questo è destinato al successo.

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