CLANDESTINOWEB: COMMOZIONE E APPLAUSI ALLA CAMERA PER IL FILM SU TORTORA DI AMBROGIO CRESPI

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Con un toccante intervento di Francesca Scopelliti, che ha ricordato il dramma della malagiustizia e ha lanciato alla politica un accorato appello affinché porti avanti una “legge Tortora” per la responsabilità civile dei magistrati, è iniziata alle 19.30, presso la Camera dei deputati, la proiezione del docufilm diAmbrogio Crespi “Enzo Tortora, una ferita italiana”.

Appena calate le luci, la saletta dei capigruppo di Montecitorio è piombata in un silenzio irreale, mentre centinaia di occhi erano rapiti dalla vicenda giudiziaria e umana del noto conduttore televisivo e giornalista.

In 60 minuti, Crespi ha scattato una foto oggettiva e commovente del “caso Tortora”, ripercorrendo tutte le tappe di quello che è poi diventato l’emblema degli errori del nostro sistema.

Il documentario, prodotto da Gruppo Datamedia, ha mostrato immagini di repertorio, dichiarazioni inedite dello stesso Tortora e interviste esclusive ai protagonisti della vicenda: la compagna Francesca Scopelliti, il leader radicale Marco Pannella, gli avvocati Giandomenico Caiazza e Raffaele Della Valle, i giornalisti Feltri e Paolo Gambescia, il segretario di Radicali italiani Rita Bernardini, l’autore di “Applausi e sputi” Vittorio Pezzuto, Corrado Carnevale, Francobaldo Chiocci, Andrea Falcetta, Mauro Mellini, Giuseppe Pititto, Eugenio Sarno.

Il regista ha così raccontato dell’infamante accusa che ha portato dietro le sbarre il volto di Portobello;della condanna decisa prima dalla stampa e poi dai magistrati; della lotta, tenace e dignitosa, che Tortora ha portato avanti per uscire dal tunnel e dimostrare la propria innocenza; della rinuncia all’immunità da europarlamentare; della assoluzione arrivata troppo tardi; dei giudici responsabili di una vita spezzata che poi hanno fatto carriera; dei pentiti che hanno gettato fango senza mai chiedere scusa; e del dolore che ha portato Tortora alla morte dopo la “bomba al cobalto” che gli era scoppiata dentro.

Un’ora densa di commozione, interrotta solo dalle lacrime dei deputati, dei senatori e dei giornalisti presenti alla proiezione, un’ora terminata poi con un fragoroso applauso.

Una volta accese le luci, nella sala della Camera, erano in molti a chiedersi per quale motivo il documentario sia stato escluso dal Festival del cinema di Roma, bollando come assolutamente inconsistenti le ragioni di Marco Muller. Un grazie si è infine sollevato da più parti per i 50 parlamentari bipartisan che hanno firmato la petizione rivolta al presidente della Camera, Laura Boldrini, per chiedere che il documentario fosse proiettato a Montecitorio. Fra i promotori dell’iniziativa, si ricordano Michele Anzaldi, Sandro Gozi, Mara Carfagna e Lucio Barani.

“Questo documentario non sia solo una commemorazione, ma sia un monito per riformare finalmente la giustizia italiana, dopo 30 anni dall’arresto di Tortora”, queste le parole della Scopelliti che sono riecheggiate mentre i presenti si riversavano a via Campo Marzio.

Fonte: Clandestinoweb

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