Cinema, “La Mano Nera” storie di uomini sotto scorta minacciati dalla mafia

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Dopo “Spes Contra Spem” presentato a La Biennale di Venezia nel 2016, Ambrogio Crespi, regista di docufilm presenta “La Mano Nera” in collaborazione con il giornalista autore Giuseppe Gallinella. Si tratta della storia reale documentata di tutti quei protagonisti silenziosi del Sud Italia: uomini che devono rimanere in silenzio.

Un silenzio voluto e dovuto. Le interviste hanno come protagonisti principali gli uomini sotto scorta: Michele Inserra giornalista minacciato dalla ‘ndrangheta, Michele Albanese giornalista/imprenditore sotto scorta, Luigi Leonardi imprenditore campano sotto scorta e la Diocesi del Santuario della Madonna di Polsi (RC), uomini che si sono opposti al fenomeno mafioso e ne hanno combattuto l’origine e la ragion d’essere.

L’intento de “La Mano Nera” è quello di dar voce a questi uomini costretti al silenzio, esclusi dai contatti col mondo esterno ed impossibilitati a vivere una vita normale.

Il regista ha voluto anche intervistare le coscienze dei giovani, specialmente del Sud Italia, ed indagare cosa possa passare nelle loro menti e nei loro pensieri. In sostanza, il fenomeno mafioso interpretato dalle intelligenze giovanili del Sud Italia. Un docufilm meritevole di esser visto, che sarà prodotto dalla rinomata casa Index Production. La pellicola invita a fare di più da un punto di vista culturale. “Se si vuole combattere il fenomeno mafioso è, innanzitutto, necessario partire dalla società e dalla cultura che ne sta a fondamento. Cambiare la cultura per sradicare il fenomeno mafioso” questo il messaggio che Ambrogio Crespi ed il suo autore vogliono far passare nel loro docufilm “La Mano Nera”.

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