CAMPANIA24 NEWS: MELITO, STANDING OVATION PER FILM SU TORTORA DI AMBROGIO CRESPI

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Ieri a Melito nella sala consiliare si è tenuta la proiezione del docufilm “Enzo Tortora una ferita italiana” di Ambrogio Crespi su iniziativa della deputata democratica Michela Rostan e della consigliera regionale di Forza Italia Mafalda Amente.

Una folla di gente presente alla proiezione ed un parterre di politici, giornalisti ed avvocati, curiosi di vedere il docufilm di Crespi, di cui tutti i giornali e le tv parlano.Reduce dalla vittoria al Salento International Film Festival, il documentario su Tortora approda a Melito, in seguito ad una querelle sorta per la nomina ad assessore alla legalità di Marmo, colui che definì Enzo Tortora “un cinico mercante di morte”, da parte del sindaco di Pompei Uliano.

Dalle pagine dell’Huffigton Post il deputato democratico Michele Anzaldi, intervenuto sulla nomina di Marmo, proponeva ad Uliano la proiezione del docufilm di Ambrogio Crespi. Una proposta, ad oggi, non accolta dal primo cittadino di Pompei, ma dalle giovani politiche bipartisan di Melito, Amente e Rostan.

In circa dieci giorni si sono verificati eventi di una portata storica elevatissima. Le diatribe scatenate sul silenzio di Pompei, l’invito alla proiezione di “Enzo Tortora una ferita italiana”, hanno occupato le prime pagine, e poi sono arrivate le scuse di Marmo alla famiglia di Tortora, sul quotidiano “Il Garantista”.  Dopo 30 anni, grazie al docufilm, che “scuote le coscienze”, come reputa gran parte della critica, il più grande accusatore del presentatore di Portobello ha chiesto “scusa”.

Suscitando critiche, ma anche apprezzamenti per il suo pentimento, che giunge con 30 anni di ritardo. Alla proiezione di ieri a Melito non ha partecipato il sindaco Uliano, ma era presente una delegazione di Pompei, i giovani di Forza Italia ed un consigliere democratico Franco Gallo, che ha definito la scelta di Marmo una “scelta sciagurata”.

Standing ovation per il regista Crespi, che con il suo docufilm ha emozionato tutti i presenti. Nel dibattito sono intervenuti oltre alla deputata Rostan e la consigliera Amente, il sindaco di Melito Carpentieri, il consigliere democratico di Villaricca Mastrantuono, il deputato dei dem Manfredi, il capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia Nocera, il vice-coordinatore dei giovani forzisti Cesaro, il consigliere dell’ordine degli avvocati Rossi, il giornalista della Rai Massimo Calenda , che nel suo intervento ha raccontato che quando era bambino suo padre che era il vice-capo della polizia gli fece vedere il film “Cittadino in attesa di giudizio”. Il giornalista racconta che chiese al padre se davvero nella realtà accadeva ciò che aveva visto nel film, il padre rispose “peggio”.

La proiezione di Melito è stata voluta fortemente dalla Amente e dalla Rostan, giovani donne impegnate in politica,organizzata in meno di una settimana, che si sono unite per lanciare un messaggio trasversale, quello della riforma della giustizia, su cui proprio in questi giorni il Governo Renzi sta lavorando. Le politiche trentenni hanno dimostrato di avere una marcia in più, di essere operative, hanno accolto il plauso di Anzaldi per la proiezione, e di tantissime persone che le hanno ringraziate per aver avuto “l’opportunità di vedere un docufilm emozionante”, “che crea un tumulto interiore per il racconto del dramma umano, per la lezione di vita di Tortora, che si dimette da europarlamentare, rinuncia all’immunità per difendersi nelle sedi idonee come semplice cittadino, i politici di oggi lo fanno?”, queste le parole di un avvocato presente alla proiezione.

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