Un uomo che fa parte di un sistema criminale ha il sangue freddo. Ambrogio è l’opposto, ed io la criminalità organizzata l’ho vista negli occhi, so bene di cosa parlo. Non potrò mai dimenticare quando, durante le riprese del docufilm, siamo entrati nella chiesa di San Luca ed ho incrociato lo sguardo commosso di Ambrogio nel vedere alcune madri che avevano perso i loro figli nella strage di Duisburg. Se fosse stato un uomo ‘diverso’ tutto ciò non sarebbe accaduto, non avrebbe mai potuto accendere una telecamera in queste terre e avrebbe pagato con delle conseguenze inimmaginabili un eventuale disonore – prosegue Zoccola – Ambrogio Crespi è un padre di famiglia e nella vita poteva decidere di occuparsi di qualunque cosa vista la sua professione, invece ha scelto di dedicarsi alla legalità, di stare a fianco alla giustizia, di andare contro ogni tipo di mafia e di incoraggiare le giovani future generazioni ad intraprendere il cammino giusto sfatando il mito del criminale. Questo è Ambrogio e tra noi è nato un rapporto di grande amicizia; ha continuato a stare al mio fianco, se avessi avuto il minimo dubbio sulla sua persona lo avrei immediatamente allontanato come è mia usanza fare quando percepisco delle situazioni sbagliate”.

È importante ed indispensabile – conclude Benedetto Zoccola – ora riconoscere e ripristinare la verità già il prossimo 9 Marzo! Una brava persona non può continuare a vivere in questa maniera perché certe situazioni ti logorano dentro!”.