AL ROME INDEPENDENT FILM FESTIVAL IL DOCUMENTARIO SU ENZO TORTORA RACCONTA LA MALAGIUSTIZIA ITALIANA

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Il docufilm “Enzo Tortora, una ferita italiana” è fra i finalisti del Riff (Rome Independent Film Festival) e sarà proiettato giovedì 20 marzo presso il Nuovo Cinema Aquila, Sala 1, alle 19.10. Oggi il quotidiano Il Messaggero ha pubblicato un’interessante recensione dell’opera. Eccola di seguito:

Dal 16 marzo, al via il Rome Independent Film Festival (RIFF), in programma nella capitale presso il Nuovo Cinema Aquila, fino al 23 marzo, per una settimana ricca di film e documentari indipendenti con numerose anteprime europee e mondiali.

Return To Zero di Sean Hanish apre la 13esima edizione del festival romano, che chiude con Temporary Road – (Una) vita di Franco Battiato di Giuseppe Pollicelli e Mario Tani, film di interesse culturale con contributo, ospite il musicista siciliano.

Tortora di Ambrogio Crespi

Nella sezione documentari è in concorso anche “Enzo Tortora, una ferita italiana” docufilm di Ambrogio Crespi (prodotto dal gruppo Datamedia) che sarà proiettato giovedì 20 marzo alle 19 e 10 nella sala uno del Nuovo Cinema Aquila. Un’opera unica nel suo genere perché in circa sessanta minuti e con un linguaggio veloce, tipico di chi come il regista viene dal mondo della pubblicità, sarà raccontata in maniera documentaristica la vita, il calvario giudiziario, l’impegno in politica contro la malagiustizia, il ritorno in tv e infine la tragica morte di un uomo che è diventato egli stesso l’emblema di tutti i mali del sistema giudiziario italiano.

L’io narrante del documentario è affidato allo stesso Tortora che accompagna lo spettatore nei meandri danteschi di un inferno chiamato “malagiustizia italiana”. Le immagini di repertorio si accavallano con le interviste ai protagonisti dell’epoca, come l’avvocato Raffaele della Valle, Marco Pannella, Mauro Mellini, l’avvocato Giandomenico Caiazza, Vittorio Feltri e tanti altri.

Un documentario che racchiude la realtà della giustizia di ieri in Italia e quella di oggi, sostanzialmente identiche nei rispettivi difetti, e che comunica tutto ciò senza retorica, ma solo con i crudi fatti proiettati davanti alla coscienza dello spettatore.

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