Rifiutato al Festival di Roma il film «Enzo Tortora – Una ferita italiana» non ha fermato la sua corsa nelle rassegne e nelle sale.
«Dopo le presentazioni in una università inglese, in quella di Agrigento, alla Bocconi di Milano e al Parlamento europeo, con Scuria, stasera il mio film sarà al Nuovo Cinema Aquila in concorso al Riff con altri 11 documentari nazionali – ha detto il regista Ambrogio Crespi – Ovunque ho riscosso successi ed emozione soprattutto dai ragazzi, futuri giudici che dicevano: “non faremo mai gli stessi errori”. I giovani sono interressati al caso Tortora perché gli errori giudiziari sono all’ordine del giorno e vengono fuori sempre più spesso, come su errorigiudiziari.com. Ci sono persone che hanno fatto la galera inutilmente: un tizio è stato arrestato solo perché non riuscivano a capire il suo dialetto. C’è da avere paura, occorre stare a fianco della buona giustizia e lottare contro la mala giustizia. Le noste carceri non sono idonee e, di recente, la Gran Bretagna ha detto stop all’estradizione e si è rifiutata di mandare in Italia un detenuto perché nelle nostre prigioni ci sono trattamenti inumani. Tortora ha lottato contro il carcere preventivo e dopo 30 anni ancora non ne usciamo fuori. Spero che il mio film solleciti il miglioramento della giustizia».
Fonte Il Tempo