VIVICASTELLANAGROTTE: MALATERRA, L’ESORDIO SUL GRANDE SCHERMO DI SERGIO RUBINO

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“I DON’T DREAM AT NIGHT, I DREAM AT DAY, I DREAM ALL DAY; I’M DREAMING FOR A LIVING.” - Steven Spielberg

Presentato oggi, nel corso della sessantunesima edizione del Festival del Cinema di Taormina, Malaterra, lungometraggio d’esordio sul grande schermo, nelle vesti di autore e regista, del castellanese Sergio Rubino. Chi è Sergio Rubino? Laureato in giurisprudenza all’Università di Bologna, autore di MTV Italia dal 1997 al 1999. Ha scritto per Serena Dandini, Fabio Fazio, Elio e Le Storie Tese, Pippo Baudo e Fiorello. Capo progetto del Festival del Primo Maggio di piazza San Giovanni dal 2003 al 2010, ha scritto l’ultimo spettacolo teatrale di Giorgio Panariello e, sin dal 2003, è autore di tutti i programmi di Paolo Bonolis.

Proiettato nell’ambito degli eventi speciali della kermesse sicialiana e prodotto da Sviluppo Campania, Malaterra è un lavoro a quattro mani; accanto al nostro celebre concittadino, il regista Ambrogio Crespi. Guida e coscienza critica nella Terra dei Fuochi, il territorio campano devastato dagli sversamenti abusivi di ogni genere di rifiuto, è il musicista Gigi D’Alessio, autore delle musiche del film.

L’idea pare sia nata proprio durante il concerto televisivo dello scorso Capodanno del cantante partenopeo quando, per la prima volta, approfittando della vastissima audience, l’artista aveva parlato della coesistenza, nella sua Regione d’origine, di territori salubri, fonte di straordinari prodotti agricoli e di vaste aree oramai incoltivabili, a causa del degrado ambientale. Insomma, una sorta di difesa della Campania felix che parta proprio dal riconoscere lo stato di degrado della “costola malata”. Nelle tre settimane di riprese, D’Alessio e gli autori Crespi e Rubino si sono recati a Villa Literno, Giuliano, Caivano, Napoli, Caserta ed Ercolano. Hanno incontrato personaggi significativi, come don Maurizio Patricello – coraggioso parroco di Caivano, ma anche rappresentanti di istituzioni, gente comune. Preziosa la testimonianza di Sandro Ruotolo, giornalista napoletano ben informato sul problema.
Insomma, un docu-film importante, da vedere e far vedere, soprattutto ai più giovani.

 

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